La resilienza nei sistemi ecologici e sociali: connettività, diversità e retroazione

Abstract

I cambiamenti economici, sociali e ambientali hanno, al giorno d’oggi, velocità e scala senza precedenti. Essi sono principalmente dovuti ai progressi tecnologici che hanno portato a una notevole crescita in tutti i campi, e hanno aperto la possibilità di modificare l’ambiente in cui viviamo, anche se non sempre in maniera positiva o vantaggiosa. Per esempio, lo sviluppo di nuove tecnologie legate all’agricoltura e alla produzione di beni, sebbene vantaggioso per milioni di persone, può compromettere la capacità dei sistemi ecologici e sociali di continuare a fornire acqua pulita, aria o cibo (IPCC, 2014; Calderón-Contreras, 2016), essenziali per sostenere il benessere umano. Lo stesso si può sostenere per quel fenomeno complesso che è il turismo, soprattutto considerando i suoi sistemi più importanti: le destinazioni. Qui, notevoli incrementi di visitatori, soprattutto in certe aree, rischiano di stravolgere i delicati equilibri che esistono fra l’ambiente e il sistema sociale ed economico e le varie componenti interne (Dodds & Butler, 2019). L’importanza di mantenere un certo equilibrio ha dato origine a nuovi approcci pratici per valutare la capacità delle società di adattarsi e trasformarsi. In questo contesto, la resilienza è una caratteristica fondamentale della maggior parte dei sistemi socioeconomici ed ecologici (SSE), poiché denota la quantità di perturbazioni esterne e interne che gli SSE possono sopportare senza essere totalmente alterati, tenendo in considerazione adattabilità e apprendimento (Baggio et al., 2015). Lo studio di resilienza, basato sui metodi e gli strumenti della cosiddetta ‘scienza della complessità’, può essere molto importante per comprendere il comportamento di un SSE.

Publication
Resilienza e sostenibilità - dinamiche globali e risposte locali

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